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Confartigianato Toscana. Giusti: “Un’apprendista su tre lavora nelle imprese artigiane. Migliorare la disciplina dell’apprendistato ma no a precariato ed ulteriori adempimenti e costi”

Firenze, 13 maggio. 

È stata recentemente presentata presso la Camera dei Deputati una proposta di legge per modificare la disciplina del contratto di apprendistato, oggi regolamentato dal  D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81. L’urgenza di rilanciare l’apprendistato, per favorire la formazione dei giovani ed il loro ingresso nel mondo del lavoro, è particolarmente sentita a causa della crisi sanitaria ed economica legata alla pandemia da Covid-19 che ha determinato un incremento della disoccupazione giovanile.  Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato in Italia il tasso di disoccupazione giovanile e il numero di persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione (i cosiddetti NEET) sono pari al 23,3% – la quota più elevata tra gli Stati dell’Unione europea. In parallelo si osserva il paradossale aumento della difficoltà per le imprese di reperire personale, in particolare specializzato.

Per il presidente di Confartigianato Imprese Toscana Luca Giusti: “Le piccole imprese artigiane sono protagoniste della ripresa post pandemia. Assumono, investono nella formazione e ricorrono frequentemente all’apprendistato. Nel manifatturiero e nelle costruzioni (settori che rappresentano il 60,6% dell’artigianato) un apprendista su tre è assunto nelle imprese artigiane. L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato e l’imprenditore che assume un giovane apprendista investe nella sua formazione e nel futuro della propria impresa. Siamo quindi contrari alla proposta di legge che introduce la possibilità di recesso anticipato, prima del termine del periodo di formazione, perché questo non farebbe che aumentare la precarietà del lavoro giovanile.”

Secondo Confartigianato altre criticità della proposta di legge riguardano la restituzione dello sgravio fruito in caso di recesso anticipato dal contratto, la soglia minima di retribuzione stabilita, che interviene su una materia che deve restare di competenza esclusiva della contrattazione collettiva, e quella che fissa a 15 dipendenti il limite dimensionale delle imprese che devono rispettare le clausole di stabilizzazione elevando peraltro anche le percentuali di stabilizzazione.

Prosegue poi il presidente Luca Giusti: “Siamo contrari all’introduzione di altri adempimenti burocratici e di costi per le imprese che assumono. La proposta di legge prevede l’istituzione di una “Piattaforma dell’apprendistato” per la gestione dei contratti gestita dalle Agenzie per il lavoro, ma non si devono introdurre duplicazioni di adempimenti e di ulteriori oneri per le imprese. Confartigianato – sottolinea il presidente- ritiene che prima della riforma dell’apprendistato sia necessario sostenere l’investimento degli imprenditori nella formazione on the job. L’apprendistato di primo livello rappresenta solo il 4% del numero complessivo dei contratti di apprendistato a causa di rigidità burocratiche che vanno superate.  L’ apprendistato professionalizzante dovrebbe essere rilanciato, ripristinando la decontribuzione totale per i primi tre anni di contratto per le imprese artigiane e in ogni caso per quelle fino a 9 dipendenti. È essenziale incentivare e costruire una efficace filiera della formazione professionale – conclude Giusti – che parta dalle scuole superiori e trovi il suo completamento negli ITS per formare le professionalità che le imprese cercano”.

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Bando voucher digitali I4.0 – 2022

Modalità d’invio delle domande:

Le domande potranno essere pre-caricate nella piattaforma Telemaco a far data dal 13/05/2022 per poi essere inviate solo dalle ore 10:00 del 20.05.2022 alle ore 10:00 del 30.06.2022, salvo eventuale chiusura anticipata per esaurimento delle risorse disponibili, della quale verrà data notizia direttamente sul sito della Camera di Commercio seguendo le istruzioni nel link qui sotto indicato. Saranno automaticamente escluse le domande inviate prima e dopo tali termini.

 

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SOMMERSO – 1 mln di abusivi minacciano 710mila imprenditori. Al via campagna nazionale di Confartigianato

3,2 milioni di pericolosi ‘fantasmi’ si aggirano per l’Italia: sono i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che popolano il sommerso, quel mondo parallelo che ‘vale’ 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del Pil e il 12,6% del valore aggiunto, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato.

Per numero di ‘occupati’, 3,2 milioni di irregolari, il sommerso è il terzo settore più numeroso dell’economia italiana, preceduto dai servizi, che contano 16,3 milioni di addetti, e dal manifatturiero (4 milioni di addetti).

A denunciare le cifre del fenomeno è uno studio di Confartigianato che lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori. Sono infatti 709.959 le aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale ad opera di 1 milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. E’ irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata d 0,6 punti percentuali rispetto al 2011.

In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono 587.523 imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi.

Abusivismo e lavoro sommerso non risparmiano nessuna regione d’Italia, ma il Mezzogiorno ha il record negativo con il tasso di lavoro irregolare sull’occupazione totale pari al 17,5%, mentre il Centro Nord si attesta sul 10,7% e il Nord Est si ferma al 9,2%. Maglia nera per la Calabria, dove non è regolare un quinto (21,5%) degli occupati della regione, seguita da Campania (18,7%), Sicilia (18,5%), Puglia (15,9%), Molise (15,8%) e Sardegna (15,3%). Il tasso più basso di lavoro irregolare sul totale degli occupati (8,4%) si registra nella Provincia autonoma di Bolzano.

Ma – secondo le stime contenute nell’analisi di Confartigianato – è nel Nord che si annida il maggior numero di abusivi che si fingono imprenditori. La classifica regionale vede infatti in testa la Lombardia dove l’economia sommersa ne ‘arruola’ 130.800. Seguono la Campania (121.200), il Lazio (111.500), Sicilia (95.600) e Puglia (78.100). A livello provinciale, Roma batte tutti con 84.000 abusivi, seguita da Napoli (59.500), Milano (47.400), Torino (30.600), Salerno (26.100).

Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli chiede “tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori”.

Confartigianato ha lanciato oggi una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva.

Scarica il manifesto

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Proseguono i corsi di formazione e addestramento all’utilizzo dei DPI anticaduta

Numerosa partecipazione all’ultimo corso che si è svolto il 14 aprile in collaborazione con Blueco Group S.r.l. e Vame S.r.l.

Considerato il successo dell’iniziativa e le numerose adesioni, prevediamo ulteriori giornate formative nei prossimi mesi. Per informazione e prenotazioni contattare l’ufficio Ambiente e Sicurezza. 

 
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‘Linea Verde Start’ nelle Marche: le tecnologie digitali uniscono

passato e futuro per esaltare il valore artigiano nel mondo

Il viaggio di LineaVerdeStart alla scoperta dell’Italia  raggiunge le Marche, una terra dove la tecnologia digitale è una preziosa alleata per unire passato e futuro, valorizzando al massimo la creatività e il talento MadeinItaly.

Il 2 aprile Linea Verde Start arriva nelle Marche dove l’artigianato sa esprimersi in tanti stili e linguaggi, in attività molto diverse ma sempre caratterizzate dall’eccellenza manifatturiera.

Il programma di Rai 1 realizzato in collaborazione con Confartigianato mostra quanto le tecnologie digitali sono alleate preziose per unire passato e futuro e consentire alle nuove generazioni di artigiani di conquistare i mercati internazionali, valorizzando al massimo la creatività e il talento made in Italy.

Nel viaggio attraverso i territori delle Marche, Linea Verde Start accompagna i telespettatori a conoscere i segreti antichi della lavorazione della carta e la sapienza secolare dell’arte della scrittura e della calligrafia. Testimonianze di un valore artigiano che fluisce anche nella preziosa attività di ricamificio per i brand internazionali del lusso e nella manifattura calzaturiera che, grazie all’innovazione tecnologica, personalizza i prodotti per i consumatori di tutto il mondo.

E’ un viaggio nel tempo e nella storia del valore artigiano quello che Linea Verde Start ci offre nelle Marche. Per scoprire che, dalle radici profonde di un passato ancora vivo, le imprese di Confartigianato sanno trarre ispirazione ed orgoglio per costruire il presente e progettare l’avvenire del made in Italy. La tradizione convive con l’innovazione e, insieme, rappresentano la ‘ricetta’ per trasmettere competenze ai giovani, creare occupazione, generare benessere economico e coesione sociale.

Unisciti al viaggio di Linea Verde e #Confartigianato, ci vediamo sabato 2 aprile, alle 12 su Rai 1.

 

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Tradizione, innovazione, cultura artigiana e appartenenza al territorio sono le caratteristiche identitarie delle imprese del Veneto, protagoniste della nuova puntata di LineaVerdeStart, in onda sabato 26marzo su RaiUno.

‘Linea Verde Start’ in Veneto: tradizione e tecnologia danno vita all’eccellenza manifatturiera artigiana

 

La tradizione incontra la tecnologia per esaltare la qualità manifatturiera e così nascono i capolavori di artigianato che sono protagonisti della puntata di ‘Linea Verde Start’ del 26 marzo dedicata al Veneto.

Il viaggio del programma di Rai1, realizzato in collaborazione con Confartigianato, tocca le province di Verona e di Vicenza per raccontare storie ed esperienze di imprenditori che intrecciano sensibilità artistica e sapienza artigiana, radici e orgoglio identitario, senso di appartenenza al territorio e alla comunità.

Dalla produzione di terre coloranti alla lavorazione dell’oro, dalla costruzione di biciclette alla distillazione di grappa, in Veneto il valore artigiano fa leva sulla passione per il passato, sulla trasmissione di saperi antichi per migliorare e innovare costantemente, con la capacità di soddisfare le esigenze di mercati sempre più attenti all’eccellenza manifatturiera e all’ecosostenibilità.

Arte, cultura, economia sono le parole d’ordine alle quali si ispirano le imprese venete, e Confartigianato al loro fianco, per vincere la partita con il futuro.