Obbligo di iscrizione nel caso di rifiuti pericolosi
Ricordiamo a tutte le imprese che operano nel settore della cantieristica (edili, impiantisti, ecc.) che l’eventuale produzione di RIFIUTI classificati PERICOLOSI (codice E.E.R. con * come per es. materiali contenenti amianto – 170601*, lana di roccia / materiali isolanti – 170603*, ecc.) comporta inevitabilmente l’obbligo di iscrizione al R.E.N.T.RI. – Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti come operatore.
L’apertura del registro cronologico telematico di carico/scarico rifiuti pericolosi, consentirà di ottemperare all’obbligo di registrare tale movimento entro 10 giorni dal conferimento all’impianto mediante trasportatore autorizzato conto terzi.
Le spese richieste dal RENTRI per l’iscrizione sono pari a:
– Diritto di segreteria pari a 10 €
– Contributo annuale pari a 15 € il primo anno e 10 € per ogni annualità successiva.
Per i Soci Confartigianato, il nostro compenso per la registrazione al R.E.N.T.RI. comprensiva dell’annotazione nel registro cronologico del primo formulario di smaltimento di rifiuti pericolosi e della conservazione digitale a norma del file .xml del registro per il primo anno, è pari a € 50,00 + Iva.
Per gli anni successivi, in caso di eventuali altri movimenti di rifiuti pericolosi, il nostro compenso prevedrà un costo di gestione pari a € 40,00 + Iva a cui vanno aggiunti € 3,00 + Iva per ogni formulario di smaltimento.
Pertanto, nel caso di smaltimento di RIFIUTI PERICOLOSI contattateci immediatamente per provvedere agli adempimenti di legge e evitare di incorrere nelle gravi sanzioni previste dalla normativa.



In apertura Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, ha presentato il report “Le nuvole dell’incertezza e gli scenari dell’autunno 2025: focus Toscana dal 35° report congiunturale” dal quale emerge l’esposizione della Toscana alle incertezze dei mercati, che frenano la produzione manifatturiera e l’export. Dal report risalta la vocazione manifatturiera della Toscana, che è al 19° posto tra 212 regioni dell’Unione europea per occupati nel manifatturiero esteso, comprensivo di estrattivi e public utilities. Alla fine del secondo trimestre del 2025 sono 47.344 le imprese manifatturiere registrate in Toscana di cui più della metà (54,8%) è rappresentato dalle 25.928 imprese artigiane. Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da una elevata instabilità in cui si sono succeduti l’invasione dell’Ucraina, la crisi energetica dell’autunno 2022, la più forte stretta monetaria mai attuata nella storia dell’euro, il rallentamento del commercio globale, lo scoppio del conflitto in Medio Oriente e le incertezze determinate dall’annuncio dei dazi statunitensi. In questo periodo la domanda di lavoro delle imprese ha sostenuto in Toscana un aumento dell’occupazione dell’8,2% tra il 2021 e il 2025 (ultimi dodici mesi a giugno), pari a 126.400 occupati in più, superiore al +6,8% della media nazionale, un tasso per cui la Toscana risulta la 2° regione più dinamica tra quelle del Centro-Nord, dopo la Valle d’Aosta.
