Plafond per dare vita ad attività di artigiano artistico. Terrosi: “Uno stimolo al territorio”. Giunti: “Spero che i senesi abbiano il desiderio di collaborare per far rinascere questa città”
Se la potenza è nulla senza controllo, i buoni propositi perdono slancio senza concretezza. Il plafond di un milione di euro messo a disposizione da Fises permette al piano comunale per ripopolare il centro storico di attività artigiane di fare un salto in avanti. Ogni nuova impresa potrà godere di un contributo fino a 100 mila euro. La durata massima del finanziamento è di sette anni oltre a un periodo di pre-ammortamento non superiore a sei mesi.
Il tasso applicato a queste operazioni sarà fisso, ed al netto del contributo in conto interessi che sarà erogato dal Comune di Siena nella misura dello 0,96%. I fondi saranno disponibili fino al termine del 2026. “L’importo stanziato è finalizzato alla concessione di finanziamenti sia per esigenze di liquidità sia in presenza di investimenti destinati a soddisfare le necessità finanziarie delle imprese neo-costituite – ha evidenziato Massimo Terrosi, presidente di Fises -. È uno stimolo che abbiamo voluto mettere in atto e su cui l’impegno della Finanziaria sarà massimo”.
La concessione di finanziamenti può avvenire per soddisfare sia esigenze di liquidità sia in presenza di investimenti per ristrutturazione dei locali con opere murarie, interventi relativi a Insegne, decori, arredi, vetrine, attrezzature, macchinari, compresa la strumentazione informatica, le attrezzature per la sicurezza. “La speranza è che da parte della cittadinanza ci sia lo stesso desiderio di collaborare per farla rinascere questa città dopo periodi piuttosto bui”, ha sottolineato l’assessore Vanna Giunti, che poi ha aggiunto: “Questo è un primo passo che fa l’amministrazione per stare al fianco dei propri cittadini e soprattutto di chi vuole veramente tirar fuori la propria caratteristica imprenditoriale proprio per ridare valore al centro storico”. Un piano messo a punto con le categorie economiche. “Era importante dare un segnale e questo è stato fatto – spiega Monica Ciacci di Confesercenti -. È uno stanziamento significativo e che potrà aiutare l’attività imprenditoriale”.
Un’operazione che guarda lontano ma che inevitabilmente dovrà fare prima o poi i conti con problemi atavici del commercio: gli aumenti costanti dell’inflazione, il caro affitti e la concorrenza dei negozi online. Non è un caso che, in un declino progressivo, l’unica attività con un saldo decisamente positivo tra chiusure e aperture rispetto a un decennio sia la ristorazione. “La vera sfida non è aprire nuovi esercizi: è farli durare – fa notare l’ex sindaco Pierluigi Piccini -. E per durare serve una redditività stabile, che oggi il centro storico di Siena non è in grado di garantire”.


In apertura Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, ha presentato il report “Le nuvole dell’incertezza e gli scenari dell’autunno 2025: focus Toscana dal 35° report congiunturale” dal quale emerge l’esposizione della Toscana alle incertezze dei mercati, che frenano la produzione manifatturiera e l’export. Dal report risalta la vocazione manifatturiera della Toscana, che è al 19° posto tra 212 regioni dell’Unione europea per occupati nel manifatturiero esteso, comprensivo di estrattivi e public utilities. Alla fine del secondo trimestre del 2025 sono 47.344 le imprese manifatturiere registrate in Toscana di cui più della metà (54,8%) è rappresentato dalle 25.928 imprese artigiane. Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da una elevata instabilità in cui si sono succeduti l’invasione dell’Ucraina, la crisi energetica dell’autunno 2022, la più forte stretta monetaria mai attuata nella storia dell’euro, il rallentamento del commercio globale, lo scoppio del conflitto in Medio Oriente e le incertezze determinate dall’annuncio dei dazi statunitensi. In questo periodo la domanda di lavoro delle imprese ha sostenuto in Toscana un aumento dell’occupazione dell’8,2% tra il 2021 e il 2025 (ultimi dodici mesi a giugno), pari a 126.400 occupati in più, superiore al +6,8% della media nazionale, un tasso per cui la Toscana risulta la 2° regione più dinamica tra quelle del Centro-Nord, dopo la Valle d’Aosta.
