“L’Italia è all’ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione femminile. Molti i diritti che troppo spesso rimangono sulla carta, è urgente in particolare costruire un welfare che sia davvero a misura delle esigenze delle donne”. Lo ha voluto ricordare Stella Bevilotti, presidente di Confartigianato Donne Impresa Toscana, in occasione della Giornata Internazionale della Donna che si celebra l’8 Marzo. L’Ufficio Studi di Confartigianato ha rilevato che in Italia l’imprenditorialità femminile è in forte crescita. Il tasso di crescita del lavoro indipendente femminile è superiore alla media europea: nel 2023 si è attestato al +2% a fronte dell’1,3% dell’Ue e della crescita zero del lavoro autonomo maschile. L’imprenditoria femminile contribuisce in modo importante a dare occupazione e a costruire un futuro di sviluppo per il nostro Paese. Oggi le donne possono realizzare le proprie aspirazioni ma c’è ancora molto da fare per abbattere gli stereotipi di genere e gli ostacoli presenti nel mercato del lavoro. Per Stella Bevilotti: “Nonostante le donne italiane siano in Europa le più attive per ciò che riguarda le aperture di nuove imprese ed attività, in Italia ancora esiste un grande gap nell’ambito di retribuzioni e pensioni. È il momento di andare avanti, di guardare a questo argomento con occhi nuovi, di focalizzare il problema salariale – anche e soprattutto per le lavoratrici dipendenti – e di prendere atto del fatto che le donne continuano ad occuparsi della famiglia, dei bambini, degli anziani e di tutta la gestione familiare”. Per la presidente la Regione Toscana ha pubblicato bandi e progettualità interessanti dal punto di vista della conciliazione vita/lavoro, ma non basta. Per Stella Bevilotti: “La parità di genere si fonda sul riconoscimento culturale, sociale ed economico dell’impegno delle donne. Chiediamo che diventino strutturali sia gli interventi fino ad oggi introdotti che altri, quali ad esempio la detraibilità fiscale delle spese sostenute per la cura della famiglia e dei familiari. Il sostegno all’imprenditoria femminile diventi a tutti gli effetti, un pilastro delle politiche delle istituzioni”, conclude la presidente regionale di Confartigianato Donne Impresa.